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I difensori potranno depositare telematicamente atti e documenti in ambito penale. AIGA: "Accolte le nostre istanze, possibile deposito mediante upload diretto"
Su tale impianto hanno poi inciso le successive disposizioni recate dal D.L. 30 aprile 2020 n. 28, entrato in vigore Il 1° maggio 2020, che ha introdotto all'art. 83 del D.L. Cura Italia il comma 12-quater.1 che, per la prima volta, consente ai difensori di depositare telematicamente atti e documenti in ambito penale.
Il deposito degli atti, spiega la norma si intenderà eseguito al momento del rilascio della ricevuta di accettazione da parte dei sistemi ministeriali, secondo le modalità stabilite dal provvedimento direttoriale di cui al primo periodo.
Tuttavia, si prende atto che, ad ora, la riforma è limitata nel tempo e nella portata essendone prevista la vigenza solo sino al 31 luglio 2020 e, inoltre, essendo consentito il deposito solo di un elenco puntuale di atti. Ciononostante, secondo l'Associazione Italiana Giovani Avvocati, "tale innovazione sembra pronta a proseguire anche in futuro e ad espandersi nell'applicazione".
"L'aspetto davvero innovativo della riforma" ha affermato l'Avv. Antonio De Angelis, Presidente Nazionale AIGA, "è rappresentato però dal fatto che per i depositi è stata scelta la modalità dell'upload diretto di atti e documenti sul Portale Giustizia da parte degli avvocati. Niente PEC dunque per il deposito telematico penale; sembrerebbero pertanto scongiurate le ben note criticità che esse comportano ai fini del perfezionamento del deposito".
"Ed è con grande e viva soddisfazione che AIGA vede finalmente recepita, in ambito penale, un'istanza che la stessa da anni sostiene per tutte le giurisdizioni ovvero la facoltà di deposito di atti e documenti mediante upload diretto sul Portale dei Servizi Telematici" commenta l'Avv. Luigi Martin, Coordinatore del Dipartimento Nuove tecnologie e processi telematici dell'AIGA "Tra l'altro, il DL 28/2020 ha introdotto anche l'art. 12-quater.2 che permette anche alla polizia giudiziaria di comunicare telematicamente atti e documenti alle Procure, sembra sempre con lo strumento dell'upload diretto".
Accedendovi come avvocati tramite il proprio token crittografico (smart card, chiavetta USB o altro dispositivo con certificato di firma digitale CNS valido), si entra in un'Area Riservata agli iscritti nel ReGIndE con ruolo avvocato (Portale Difensore Atti). È stato dunque il provvedimento DGSIA ad aver "battezzato" il PPT, rendendolo "pronto ad affrontare la vita futura per tutti i depositi telematici, per lo meno quelli da effettuare nelle Procure".
Circa infine le specifiche modalità di funzionamento del Portale occorre per il momento attendere le specifiche istruzioni ministeriali ad oggi non ancora emanate. L'auspicio dell'AIGA è che il legislatore provveda ad una codificazione del PPT e ad adeguati investimenti, al fine di rendere la misura non collegata alla sola fase emergenziale.
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